http://www.floornature.it/articoli/articolo.php?id=226&sez=3&tit=Jean-Nouvel,Centro-Congressi,%3Cbr%3E-Lucerna,-Svizzera
sabato 27 giugno 2009
lunedì 15 giugno 2009
mercoledì 27 maggio 2009
In between: tra i sogni e la vita reale.
In between: tra i sogni e la vita reale.
Trascendere la realta’ e proiettarsi nel sogno.
Se è vero che la TV invade i nostri spazi in maniera costante è pur vero che spesso noi stessi non siamo mai stati in spazi televisivi e non ne conosciamo le dinamiche, le geometrie e gli artifici. La de Paolis un centro di produzione televisivo posto sulla via Tiburtina potrebbe essere il banco di prova, di questa interazione quotidiana, spiare la televisione nel suo farsi, ribaltare i ruoli; rendere fruibile ciò che è nascosto interfacciandolo con il prodotto finito. L’EMERSIONE diviene la parola chiave di questo modo di guardare alla realtà. Liberare il campo da ostacoli e barriere, sia architettoniche che mentali. I social networks pur aprendoci al mondo ci lasciano confinati in uno spazio chiuso: la nostra camera, ufficio, salotto. A questo punto l’istituto De Paolis potrebbe essere il luogo di ibridazione della realtà e del sogno, il luogo di confluenza.
EMERSIONE DEL CONTENUTO DEI PASSANTI: THE EMOTIONAL TUBE.
Una struttura tubolare, ispirata ad HEAVEN by Capella Garcia Arquitectura, diviene metafora del percorso che ognuno di noi può esperire nel tubo catodico che diventa in questo caso un luogo fisico percorribile ed aggettivabile. Ognuno potrà riversare nel tubo le immagini, le foto, i diari, pensieri. Il tubo in maniera random proietterà il contenuto sulle proprie pareti interne ed in parte sugli schermi posti sulla strada o lungo la facciata. I passanti potranno interagire con il tubo o semplicemente leggerne il contenuto. Potrebbe il tubo stesso diventare altro un caffè un luogo di incontro, un museo dove il contenuto filmico degli studios possa essere fruibile a tutti, le memorie del luogo potrebbero rivivere lungo le pareti del tubo ed in facciata.
EMERSIONE DEL CONTENUTO DEGLI STUDIOS:
Il making dei programmi televisivi, in una sorta di presa diretta continua potrebbero emergere insieme al prodotto finito sulla facciata. Tre schermi enormi posti davanti all’ingresso del tubo potrebbero rappresentare una sorta di Landmark, di faro, che proietti il contenuto sia del tubo, che delle televisione, interfacciandoli in diverse modalità. Il passo successivo potrebbe essere quello di entrare fattivamente nel palinsesto proponendo dei contenuti, in locale, che nascano direttamente dagli utenti della tv.
Pubblicato da mariano alle 10:21 1 commenti
domenica 3 maggio 2009
Appunti leggendo i blog caad
La vita è incontro, i processi più interessanti maturano negli incontri voluti o casuali, con persone o con fatti che mettono in crisi le nostre certezze, che arricchiscono i nostri percorsi di nuove svolte, innescate da un diverso modo di guardare alla stessa realtà. Questa “crisi” ormai quasi un logo/prodotto, quindi meno efficace, perché ormai etichettato, fa scaturire quanto di più originale c’è in ognuno di noi, ci porta a patteggiare il nostro essere giorno per giorno, a non essere mai fermi, mai arrivati perché gli incontri, le possibilità di scambio e crescita, saranno sempre dietro l’angolo per chi saprà coglierle e non si spaventerà nel dover smuovere qualche tassello di un puzzle, da migliaia di tessere che, talvolta, è la propria vita. Se Leonardo oggi fosse tra noi, forse sarebbe un regista, una stella di Hollywood oppure un ricercatore emigrato che lavora felice alla Sorbona, oppure sarebbe passato inosservato, ed infine lo avremmo sicuramente visto all’Isola dei Famosi, dal momento che nel Rinascimento era una celebrità. Dimentichiamo spesso che pur nella genialità, questi uomini si muovevano in un mondo ricco di incontri, di scambi, di personalità eminenti. Erano vette altissime di un mondo che selezionava in maniera fortissima, dal censo all’accesso stesso all’istruzione. Basterebbe leggere un libro sulle corti rinascimentali o barocche per capire quante idee e personalità si muovessero nelle corti italiane ed europee, di come la cultura, in quel tempo, fosse in continuo fermento e subisse delle accelerazioni per quel tempo epocali, seppur minime, rispetto alla velocità di quelle attuali. Pensiamo che rivoluzione fu la riscoperta dei classici, rileggere con un taglio inedito, in una società completamente mutata, gli approdi di una società matura, che affidandosi agli schiavi non portava per esempio fino alle estreme conseguenze le proprie intuizioni scientifiche. Pensate all’invenzione della stampa che svolta nella trasmissione delle idee. Ma in questo magma fluido di informazioni, la posizione dell’artista, dell’intellettuale, dello scienziato erano costantemente in bilico, non legiferate, sull’orlo periodico del precipizio, legate alla variabile volubile del “favore”, sottoposte al veto della censura. Pensate al caso Tasso per non citare i casi ben noti. Il grande apporto del Nuovo Millennio è la pluralità di voci in campo, la soggettività, l’iperIO. La libertà di pensiero e di opinione è alla base delle nostre conquiste. La pluralità è l'orizzonte della nostra azione. Ma nella vastità dell’orizzonte dell’agire, la visione contemporanea del mondo, che si svolge tutto nello stesso istante, mette in crisi l’idea di stessa di scoperta. Nulla è più scoperto, tutto nasce svelato. Inarritu nel film "Babel" da corpo a questa contemporaneità, strutturando il suo film come fosse un lettore di google news che correla regioni e notizie contemporaneamente, creando un legame emotivo tra luoghi un attimo prima insignificanti e sconosciuti ai più. Batterfly effect. La stessa immagine della giapponese sordomuta immersa in un mondo altamente mediatico diviene metafora del nostro essere contemporanei. Ironia della sorte in un mondo che parla e scrive tanto ci sono pochi veri ascoltatori. La velocità delle emissioni è troppo alta. Oggi mi trovavo ad un banco di libri, e guardavo le date di pubblicazione di titoli che sembravano essere interessanti, per poi dirmi: questo saggio del 1976 sarà attuale? Lungimirante? Oggi ci sono pochi rabdomanti che riescono, aldilà del captare la moda del momento, a darci effettive dritte sul futuro. La stessa politica, abusata, si serve di forme arcaiche e parla ad un mondo e a categorie ormai stantie, una a caso l’operaio. Il meccanismo politico stesso non è incrinato dai processi che dovrebbe mettere in moto, e che potrebbero nuocere se messi in atto senza cognizione di causa, ma dai tabu sui quali si regge una società arcaica, che usa l’informazione spesso come orpello decorativo. Ciò che manca oggi nel panorama attuale è l’incontro, lo scambio reale e necessario, non finalizzato ad una fatturazione immediata. La dimensione della scoperta come punto di arrivo di un gioco delle parti che guarda verso un futuro solidale e di benessere generalizzato; proprio di un mondo culturalmente alto che non vede nell’emarginazione un atto da perpetrare per sopravvivere. L’immagine dello schizofrenico che sente le voci, ben rappresenta la degenerazione che potrebbe connotare un mondo che si basa sulla velocità dell’informazione, in questa Babele talvolta sembra difficile prendere posizione. Tutto ciò per dire che mi piace la tua ultima riflessione Andrea, perché ben condensa una visione della nostra realtà attuale.
Pubblicato da mariano alle 13:30 23 commenti
martedì 28 aprile 2009
Spigolature:Dalì e Hitchcock: un incontro mancato
http://blog.cinema.it/post/167/dali-e-hitchcock-un-incontro-mancato-per-le-scenografie-oniriche-di-io-ti-salvero-1945
Pubblicato da mariano alle 22:59 0 commenti
Strati mobili. Video contestuale nell’arte e nell’architettura.
Strati mobili.
Pubblicato da mariano alle 09:51 5 commenti