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mercoledì 27 maggio 2009

In between: tra i sogni e la vita reale.

In between: tra i sogni e la vita reale.

Trascendere la realta’ e proiettarsi nel sogno.

Inizierei citando un film, La rosa Purpurea del Cairo, Woody Allen 1985. Il film pone una domanda fondamentale è possibile trascendere lo schermo? Abbandonare la propria natura di esseri ordinari e trasformarsi senza nessun tipo di gavetta artistica in esseri catodici. Negli anni ’90 i transiti tra realtà e sogno televisivo diventano sempre più frequenti. Passata l’epoca in cui talenti straordinari riuscivano a compiere momentaneamente questo salto, grazie a doti innate (sia in positivo che in negativo, perfino nella deriva del ridicolo) in televisione si moltiplicano i programmi che hanno come protagonisti persone comuni, che narrano la propria storia, i fatti straordinari di vite ordinarie. Gli italiani all’improvviso si scoprono essere un popolo di storytellers. Le storie migrano dalla realtà e vengono accolte e rispedite nell’iperspazio catodico. Spesso scopriamo che le storie sono in effetti non reali e recitate da bravi attori, ma ciò non turba la fruizione dello spaccato di vita altrui; ma il marchio d’infamia dell’artificio rimane, rendendo meno cedibili molte operazioni, che se pur di successo, infine esauriscono il loro portato innovativo. Nel 1998 un film importante segna un nuovo punto di svolta tra la vita reale e la proiezione di essa sullo schermo, the Truman show (Peter Weir), l’intera vita di un uomo, inconsapevole, diventa uno spettacolo di successo planetario. La vita ripresa minuto per minuto diviene il palinsesto, avvincente di un mondo che si avvia verso la globalità. Truman diviene un eroe planetario che dispiega il suo potenziale di vita in tempo reale in tutto il globo dalla tv di casa alle proiezioni sugli edifici asiatici. Ma il film svela il limite di questa operazione, non si può trascendere lo schermo senza esserne consapevoli. Nel 1999 il film ED TV (Ron Howard) è un punto di svolta, una persona consapevole, diventa protagonista di uno show, di cui è star indiscussa la sua vita privata. Ma esiste un privato quando si trascende lo schermo? Il suo mondo repentinamente si trasforma, tutti coloro che interagiscono con ED vogliono compiere lo stesso salto, diventare coprotagonisti della vita di ED. Questi due film sono importanti dal momento che spesso i film fissano i capisaldi di acquisizioni sociali, di sdoganamento di alcuni modi di vivere e di idee di nicchia che improvvisamente diventano indispensabili per tutti. Il duemila compie una svolta nel rapporto tra spettatore e protagonista del mondo televisivo, Il Grande Fratello promuove una serie di spettatori a protagonisti, dieci ED chiusi in una casa, scrivono giorno per giorno il loro palinsesto, le loro vite diventano oggetto di culto da parte di spettatori/voyer. Il privato si frantuma, la vita stessa ora si dispiega sotto gli occhi di tutti seppur nella casa/laboratorio. Il confine tra lo schermo è la realtà è ancora segnato da una dogana, il provino è il balzello da pagare per compiere il salto. Il moltiplicarsi di reality show ci permette sempre più di sperimentare la vita altrui posta sotto la lente d’ingrandimento del mezzo televisivo. La voglia di diventare protagonisti dilaga in maniera esponenziale. La presenza del web sempre più capillare, accanto alla tv, ci rende sempre più esseri “leggeri” capaci ora di fluttuare nel cyber spazio, di tessererelazioni sempre più ampie, il nostro continuum di relazioni si stratifica. I piani relazionali si moltiplicano infiniti. Siamo liberi dal balzello, YouTube e i social network ci permettono di mettere in scena noi stessi, dandoci la possibilità di essere se stessi sempre, o di moltiplicare il nostro io all’infinito. Emerge il nostro io interiore, che si reifica dapprima nei blog, in cui l’introspezione è più forte per poi aprire il campo a blog più strutturati ed interattivi, quali facebook in cui l’iterazione diviene forte ma allo stesso tempo ricca di contenuti emotivi che caratterizzano sempre le persone che ne fanno parte. Il privato attraverso le foto, i pensieri, i video, i propri interessi rivelati attraverso l’iscrizione a gruppi specifici ci connota come consumatori possibili, rivelandoci al mondo sempre di più.
Se è vero che la TV invade i nostri spazi in maniera costante è pur vero che spesso noi stessi non siamo mai stati in spazi televisivi e non ne conosciamo le dinamiche, le geometrie e gli artifici. La de Paolis un centro di produzione televisivo posto sulla via Tiburtina potrebbe essere il banco di prova, di questa interazione quotidiana, spiare la televisione nel suo farsi, ribaltare i ruoli; rendere fruibile ciò che è nascosto interfacciandolo con il prodotto finito. L’EMERSIONE diviene la parola chiave di questo modo di guardare alla realtà. Liberare il campo da ostacoli e barriere, sia architettoniche che mentali. I social networks pur aprendoci al mondo ci lasciano confinati in uno spazio chiuso: la nostra camera, ufficio, salotto. A questo punto l’istituto De Paolis potrebbe essere il luogo di ibridazione della realtà e del sogno, il luogo di confluenza.

 EMERSIONE DEL CONTENUTO DEI PASSANTI: THE EMOTIONAL TUBE.

Una struttura tubolare, ispirata ad HEAVEN by Capella Garcia Arquitectura, diviene metafora del percorso che ognuno di noi può esperire nel tubo catodico che diventa in questo caso un luogo fisico percorribile ed aggettivabile. Ognuno potrà riversare nel tubo le immagini, le foto, i diari, pensieri. Il tubo in maniera random proietterà il contenuto sulle proprie pareti interne ed in parte sugli schermi posti sulla strada o lungo la facciata. I passanti potranno interagire con il tubo o semplicemente leggerne il contenuto. Potrebbe il tubo stesso diventare altro un caffè un luogo di incontro, un museo dove il contenuto filmico degli studios possa essere fruibile a tutti, le memorie del luogo potrebbero rivivere lungo le pareti del tubo ed in facciata.

 EMERSIONE DEL CONTENUTO DEGLI STUDIOS:

Il making dei programmi televisivi, in una sorta di presa diretta continua potrebbero emergere insieme al prodotto finito sulla facciata. Tre schermi enormi posti davanti all’ingresso del tubo potrebbero rappresentare una sorta di Landmark, di faro, che proietti il contenuto sia del tubo, che delle televisione, interfacciandoli in diverse modalità. Il passo successivo potrebbe essere quello di entrare fattivamente nel palinsesto proponendo dei contenuti, in locale, che nascano direttamente dagli utenti della tv.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.appuntisuldigitalvideo.it/fx_2.html

http://www.pctuner.net/forum/fotografia-digitale/102825-sovrapporre-video-video.html

http://www.axnet.it/forum/sovrapporre-due-video-t253251.html?s=ba68d94fb8fe42fd430fdaeb8b17c0cc&