CLICK HERE FOR BLOGGER TEMPLATES AND MYSPACE LAYOUTS

martedì 29 maggio 2007

Bella conferenza! Nuove tessere sempre più corpose si stanno progressivamente inserendo in questo mosaico rendendolo sempre più ricco e facendo si che un rumore di fondo diventi un urlo sempre + forte: ma se tutto ciò accade come mai non lo metabolizziamo in maniera consapevole? !!! Veniamo alla domanda, non so se sia lecito fare domande il giorno dopo, ma spero, che questa concessione possa essere riservata ai timidi.

Quest’anno alla Biennale di Venezia il padiglione Italia trasudava voglia di Informazione: reti informatiche ci raccontano le vicende del traffico, pensiline ci consentono di aspettare l’autobus mentre navighiamo in rete e tante altre proposte che adesso nemmeno ricordo. Ulteriore particolarità il padiglione Italia parla in inglese quasi a sottolineare che se si parla una lingua comune, una sorta di esperanto, la comunicazione diviene agevole e iperveloce. A questo punto mi viene in mente il film di Bernardo Bertolucci “The Dreamers”, un film che avrebbe dovuto parlarci del ’68 e in effetti ne parla, ma non come farebbe un documentario, ma in maniera del tutto originale. Il regista ci fa intendere che i tempi erano così pregni della voglia di cambiare il mondo, di rompere con il passato, che sarebbe stato possibile vivere la temperie culturale e assaporarne i cambiamenti anche stando chiusi in tre in un appartamento di Parigi; perché tutti i giovani di quel tempo sarebbero stati pronti a vivere, a sognare e metabolizzare esperienze del genere, poichè i tempi erano maturi e la rivoluzione in atto. Ora l’Italia è uno dei paesi che in alcuni settori chiave, leggi telefonia, batte tutti i record di utenze, considerando il ruolo che essa avrà nel futuro, questa potrebbe essere uno dei termometri per sondare la voglia di essere proiettati in nuovi scenari e come mai a tracciare questi nuovi scenari non sono i centri della cultura alta? Come mai anche nella nostra facoltà alcuni concetti sono ancora lontani dalle aule? Come mai per conoscere mondi alternativi si debba sempre essere autodidatti o sperare di capitare fortunosamente nel corso giusto?

domenica 27 maggio 2007

Che dire di ieri… davvero una giornata interessante, nuovi strumenti per vedere, sentire e declinare l’architettura. Trovo davvero efficace questa modalità di leggere le opere attraverso parole chiave che siano esse verbi, sostantivi o aggettivi. Certo è che l’agire può risultare più prossimo a chi impone delle trasformazioni.

Nel tornare a casa mi sono interrogato su alcuni verbi rispetto ai quali avevo trovato in principio qualche difficoltà, rispetto ad altri avrei proposto letture più lontane dal mero significato, altri non so, mi hanno fatto presagire mondi poi non svelati.

Parliamo dei mondi non svelati: zuccherare… zuccherare… cosa penserei io… Willy Wonka, umpalumpa, dolci siciliani, raffinatezze barocche, interni bianchi stellati, erme serafino tutte da leccare, una mucca di zucchero che mordicchiavo da bambino… e poi mirabolanti colori caramella, mosaici dolci e colonne croccanti, sanpietrini di carbone dolce, finestre di marzapane, capitelli glassati consunti dal tempo, cupole meringate, gli sposi della torta nuziale e fiori di stucco stillanti miele, spirali di acanto luccicanti, statue ricoperte da soffice zucchero a velo… mostre di fontane al cioccolato… ecco cosa per me vuol dire zucchero…cosa vuol dire per me immaginare di zuccherare il mondo.

Ho scoperto invece che zuccherare vuol dire edulcorare, mitigare.. o digerire o meglio per rallegrare la cosa Marypoppinzare in modo deteriore il mondo, al ritmo della colonna sonora del film più amato dagli adoratori delle caramelle: “Con un poco d zucchero la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù… tutto brillerà di più!” Ma come dire... abbiamo filtri diversi per cogliere il mondo e metto da parte questo ulteriore strumento… forse lo dimentico per un po’ e me ne riapproprierò quando ci sarà un grossa crisi e come nella moda ritornerà in voga l’eclettismo.

Un altro verbo che mi ha interessato e la cui lettura è stata appropriata e in parte nel finale svelata in pieno è Reiterare che vuol dire ripetere. Ma se scomponessimo il verbo in RE=ripetere ed Iter=percorso bè pur stando nell’ambito di quello che qualcuno potrebbe definire il mondo delle “pippe mentali” potrebbe significare ripetere + volte lo stesso percorso. Il percorso è sempre lo stesso ma l’esito diverso, emozioni sensazioni modalità di percorrerlo sempre nuove, bagagli esperenziali esponenziali. E, nel continuo ritorno alla sorgente, riscoprire nuovi modi per concepire il progetto-percorso. E poi trascendere… “Trascende ogni mi controllo diceva Il Visconte di Valmont a Madame de Tourvel, in "Le relazioni pericolose" ecco trascendere dopo un primo sbandamento mi è sembrato appropriato e interessante come metro… ma solo dopo una discesa dal mondo Iperuraneo di cui sopra, e la lettura fedele del vocabolario, altrimenti sarei rimasto ingabbiato in problematiche deontologiche da sfinimento. E ancora coreografare perché Bramante e non il Raffaello della Villa Madama? Il Raffaello delle percezioni differenziate per ambienti diversi, la partitura emozionale che si dispiega nel percorso come fossero parti diverse di uno spettacolo complesso. O i corpi che cubici, ortogonali, fendono la scena nei balletti di Martha Graham. Accogliere… introflessioni ed estroflessioni barocche, portici che accolgono ed invitano, pronai che curvilinei partecipano l’esterno dell’interno, angoli che si smussano, giochi sottili che accolgono e trasportano l’occhio e la mente in virtuosismi e dettagli mirabolanti.

Ovviamente parlando di verbi ha vinto l’unica presentazione che non ne conteneva nel titolo alcuno… strani casi della vita, ma il” cinegialloracconto” e alcune architetture mostrate hanno davvero appassionato per 15 minuti intessendo una trama fitta il cui finale mi ha davvero fatto brillare un lampo negli occhi, un grande applauso a questo modo di narrare l’architettura.

martedì 15 maggio 2007

Riciao a tutti!!!

ok rompiamo il ghiaccio!!!!

vi posto il mio concept per agevolare chi fosse interessato ad interagire con me su alcuni temi che caratterizzano il mio progetto

Buona lettura!!!

BABEL MEDIATEQUE & SŪQ

A) Programma funzionale

MERCATO MULTICULTURALE: uno spazio concepito per proporre prodotti da tutto il mondo

MEDIATECA + LIBRERIA + MEETING POINT: divulgazione di letteratura, musica, lingua, cinema, arte delle popolazioni migranti.

SCENA “CINECLUB”: proiezioni tematiche, retrospettive dei film provenienti da diverse aree geografiche.

LABORATORI: spazi dedicati alle associazioni culturali che intendano

sviluppare progetti di divulgazione di danza, musica e teatro.

FORESTERIA: residenza temporanea per studenti o artisti

SPAZI IBRIDATI

1)SPAZI ESPOSITIVI: mostre temporanee di artisti e studenti stranieri o di italiani che si muovano nell’ambito delle contaminazioni.

A1) Finalità del progetto

In una problematica di multi etnicità che contraddistingue le grandi aree metropolitane e in particolare negli ultimi anni tutta la penisola italiana possiamo focalizzare l’attenzione su due punti che riguardano l’incomunicabilità:

1) l’altro non è accolto, è marginalizzato, entra in un sistema di degrado

2) lo stereotipo, l’oleografia, la conoscenza superficiale ( benzinaio, badante, colf, ristoratori, etc etc)

Il mercato diventa esigenza comunicativa con gli “altri”.

Nel tessuto romano, la riqualificazione del mercato rionale, posta in una prospettiva multiculturale suggerisce un primo livello per un viaggio che porta alla conoscenza, all’esperienza ed accoglienza più profonda e matura delle culture esogene che compongono la “mixitè” metropolitana.

Il luogo posto appena fuori Porta Flaminia, oltrepassata da direttrici che legano direttamente al cuore della città, appare ideale come incipit di possibili: ricezioni, passaggi, conquiste ~ NUOVO MONDO ~

Inoltre, la centralità e la posizione strategica a livello infrastrutturale lo configurano come punto facilmente raggiungibile da “tutti” gli abitanti della città: coloro che scoprono e coloro che ritrovano.

A3) Prima definizione degli spazi necessari allo sviluppo del concept

MERCATO: postazioni per i venditori - Negozi

punti ristoro – bar tematici - Tea

Caffè


Magazzini per le merci

MEDIATECA: accoglienza

archivio

sala lettura

sala ascolto

sale lettura

postazioni web

servizi

LIBRERIA + MEETING POINT: spazio vendita articolato in ambienti contigui

spazio per meeting letterari e incontri con autori

Servizi

ALLOGGI: spazi flessibili * per lo studio e per il pernottamento

spazi comuni per cucina e igiene personale

CINECLUB: piccola sala per proiezioni max 160 posti

servizi

LABORATORI: spazi flessibili * da gestire secondo le esigenze necessarie allo

svolgimento delle varie attività

SPAZI ESPOSITIVI: concepiti come espansione della mediateca e del Cineclub

(Lerner Student Center)

venerdì 11 maggio 2007

Who has seen that Babel? If..... Please call the police!! ;)



A HISTORY OF A BABEL....
CHAPTER 1

The Roots